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Vicks Flu Giorno Notte: compresse ad azione antipiretica e decongestionante che aiutano ad alleviare i sintomi dell'influenza e del raffreddore
Formato: 16 compresse rivestite
Vicks Flu Giorno Notte con Paracetamolo, pseudoefedrina cloridrato e difenidramina cloridrato
Vicks Flu Giorno Notte contiene paracetamolo, un analgesico e antipiretico; pseudoefedrina, un decongestionante nasale e difenidramina, un antistaminico che causa sonnolenza.
Vicks Flu Giorno Notte è indicato per il trattamento sintomatico a breve termine della congestione nasale e sinusale associata a sintomi di raffreddore e influenza come dolore, mal di testa e/o febbre e solo in combinazione con sintomi di dolore notturno che causano difficoltà ad addormentarsi.
Vicks Flu Giorno Notte è indicato negli adulti e negli adolescenti a partire dai 15 anni di età.
La confezione contiene compresse di due colori differenti da utilizzare in diversi momenti della giornata.
Leggere attentamente il foglio illustrativo per prendere la compressa corretta al momento giusto della giornata.
Non prenda Vicks Flu Giorno Notte:
NON somministrare Vicks Flu Giorno Notte a bambini e adolescenti con meno di 15 anni.
Compresse giorno (gialle): Una compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 60 mg di pseudoefedrina cloridrato. Compresse notte (blu): Una compressa contiene 500 mg di paracetamolo e 25 mg di difenidramina cloridrato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Velocità di filtrazione glomerulare | Dose |
10-50 ml/min | 500 mg ogni 6 ore |
<10ml/min | 500 mg ogni 8 ore |
La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2000 mg nei seguenti casi, a meno che non sia prescritto da un medico: - Adulti o adolescenti con peso inferiore a 50 kg; - Compromissione epatica; - Alcolismo cronico; - Disidratazione; - Malnutrizione cronica; Non superare la dose indicata.
Modo di somministrazione: Per uso orale. Le compresse devono essere ingerite intere (non devono essere masticate) con sufficiente liquido.
Il medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
La difenidramina può causare sonnolenza. NON prendere la compressa blu per la notte durante il giorno!
Per evitare il sovradosaggio NON prenda altri prodotti contenenti paracetamolo, decongestionanti o antistaminici, inclusi gli antistaminici per uso topico e altri medicinali per la tosse e il raffreddore.
Dolore addominale improvviso o sanguinamento rettale possono verificarsi con l’assunzione di Vicks Flu Giorno Notte a causa di infiammazione del colon (colite ischemica). Se sviluppa questi sintomi gastrointestinali, interrompa l'assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e contatti il medico o chieda immediatamente assistenza medica. Vedere la sezione 4.
Con Vicks Flu Giorno Notte potrebbe verificarsi una riduzione del flusso sanguigno al nervo ottico. Se si verifica un’improvvisa perdita della vista, interrompa l’assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e si rivolga immediatamente al suo medico o a una struttura di assistenza sanitaria. Vedere paragrafo 4.
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Vicks Flu Giorno Notte:
Se sviluppa un eritema generalizzato febbrile associato a pustole, interrompa l'assunzione di Vicks Flu Giorno Notte e contatti il medico o chieda immediatamente assistenza medica. Vedere paragrafo 4 Possibili effetti indesiderati.
Bambini e adolescenti
Vicks Flu Giorno Notte NON DEVE essere somministrato a bambini con meno di 15 anni.
Paracetamolo: Gli eventi avversi che emergono dai dati storici degli studi clinici sono entrambi infrequenti e relativi a casi di esposizione limitata del paziente. Di conseguenza, gli eventi segnalati durante una lunga esperienza post- commercializzazione con la dose terapeutica/raccomandata e considerati correlati sono indicati nella seguente tabella e suddivisi per sistemi e organi secondo MedDRA e per frequenza. A causa dei limitati dati derivanti da sperimentazioni cliniche, la frequenza di questi eventi avversi è sconosciuta (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili), ma l’esperienza post-marketing indica che le reazioni avverse al paracetamolo sono rare (da 1/10.000 a <1/1.000) e che le reazioni gravi sono molto rare (<1/10.000).
Classificazione anatomica | Frequenza/Effetti indesiderati |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non nota: trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, leucopenia, neutropenia. Questi effetti non sono necessariamente causalmente correlati al paracetamolo. |
Disturbi del sistema immunitario | Non nota: ipersensibilità, inclusi reazioni anafilattiche, angioedema, sindrome di Stevens-Johnson. |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non nota: broncospasmo*. |
Patologie epatobiliari | Non nota: disfunzione epatica. |
Patologie gastrointestinali | Non nota: disturbi addominali, diarrea, nausea e vomito. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto raramente sono stati riportati casi di ipersensibilità, tra cui eruzioni cutanee, orticaria e gravi reazioni cutanee con il paracetamolo. Molto raramente sono stati riportati casi di reazioni cutanee severe con il paracetamolo. |
* Ci sono stati casi di broncospasmo con paracetamolo, ma questi sono più probabili nei pazienti asmatici sensibili all’aspirina o ad altri FANS. Pseudoefedrina.
Classificazione anatomica | Frequenza/Effetti indesiderati |
Patologie del sistema nervoso | Non nota: stimolazione del sistema nervoso centrale (ad esempio insonnia, raramente allucinazioni). |
Patologie cardiache | Non nota: effetti cardiaci (ad esempio tachicardia). |
Patologie vascolari | Non nota: aumento della pressione sanguigna, sebbene non in caso d’ipertensione controllata. |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, prurito, eritema, orticaria, dermatite allergica. Non nota: reazioni cutanee gravi, compresa la pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP). |
Patologie renali e urinarie | Non nota: ritenzione urinaria, soprattutto in pazienti con ipertrofia prostatica. |
Disturbi gastrointestinali | Non Nota: Colite ischemica |
Patologie dell’occhio | Non nota: Neuropatia ottica ischemica |
Difenidramina: Di seguito sono elencate le reazioni avverse che sono state osservate negli studi clinici e sono considerate comuni o molto comuni in base alla Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. La frequenza delle altre reazioni avverse identificate durante l’uso post-commercializzazione è non nota, ma queste reazioni sono verosimilmente non comuni o rare.
Classificazione anatomica | Frequenza/Effetti indesiderati |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comuni: Affaticamento. |
Disturbi del sistema immunitario | Non noti: Reazioni d’ipersensibilità, tra cui rash, orticaria, dispnea e angioedema. |
Disturbi psichiatrici | Non noti: Stato confusionale*, eccitazione paradossa* (ad esempio iperattività, irrequietezza, nervosismo) * Gli anziani hanno maggior rischio di stato confusionale ed eccitazione paradossa. |
Patologie del sistema nervoso | Comuni: Sedazione, sonnolenza, disturbi dell’attenzione, instabilità, capogiri. |
Non noti: Convulsioni, cefalea, parestesia, discinesia. | |
Patologie dell’occhio | Non noti: Visione offuscata. |
Patologie cardiache | Non noti: Tachicardia, palpitazioni. |
Disturbi dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino | Non noti: Ispessimento delle secrezioni bronchiali. |
Patologie gastrointestinali | Comuni: Bocca secca. |
Non noti: Disturbi gastrointestinali inclusi nausea e vomito. | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Non noti: Contrazioni muscolari. |
Patologie renali e urinarie | Non noti: Difficoltà nella minzione, ritenzione urinaria. |
Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
Paracetamolo: Fare riferimento alle linee guida locali per il trattamento del sovradosaggio di paracetamolo. Il danno epatico è probabile negli adulti e negli adolescenti (≥12 anni) che hanno assunto quantità di paracetamolo più elevate 7,5 - 10 g. Si ritiene che quantità in eccesso di un metabolita tossico (di solito adeguatamente detossificate dal glutatione quando vengono ingerite dosi normali di paracetamolo), si leghino irreversibilmente al tessuto epatico. L’ingestione di 5 g o più di paracetamolo può portare a danno epatico in pazienti che presentano fattori di rischio (vedere di seguito). Il paracetamolo comporta un rischio di avvelenamento in particolare in soggetti anziani, bambini, pazienti con epatopatia, nei casi di alcolismo cronico e nei pazienti con malnutrizione cronica. Il sovradosaggio può essere fatale in questi casi. Il rischio è maggiore se il paziente (fattori di rischio): - è in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, Erba di San Giovanni o altri farmaci che sono induttori degli enzimi epatici, - assume regolarmente etanolo in eccesso rispetto alle quantità raccomandate, - ha probabilmente un apporto ridotto di glutatione, ad esempio in caso di disturbi alimentari, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia.
SintomiI sintomi del sovradosaggio di paracetamolo che compaiono nelle prime 24 ore sono pallore, iperidrosi, malessere, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può non comparire fino a 48-72 ore dall’ingestione. Questa sintomatologia può includere epatomegalia, dolenzia del fegato, ittero, insufficienza epatica acuta e necrosi epatica. È possibile un aumento di bilirubina ematica, enzimi epatici, INR, tempo di protrombina, fosfato ematico e lattato ematico. Questi eventi clinici associati a sovradosaggio di paracetamolo sono attesi, e tra questi si includono eventi fatali dovuti a insufficienza epatica fulminante o alle sue sequele. Le seguenti sequele di una compromissione epatica acuta possono essere osservate in seguito a sovradosaggio con paracetamolo: sono considerate attese e possono essere fatali.
Classificazione per sistemi e organi | Evento avverso |
Infezioni ed infestazioni | Infezione batterica Infezione micotica Sepsi |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Coagulazione intravascolare disseminata Coagulopatia Trombocitopenia |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipoglicemia Ipofosfatemia Acidosi lattica Acidosi metabolica |
Patologie del sistema nervoso | Edema cerebrale Coma (in seguito a massivo sovradosaggio di paracetamolo o a sovradosaggio multifarmaco) Encefalopatia |
Patologie cardiache | Cardiomiopatia Aritmie cardiache |
Patologie vascolari | Ipotensione |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Insufficienza respiratoria |
Patologie gastrointestinali | Emorragia gastrointestinale Pancreatite |
Patologie renali e urinarie | Insufficienza renale acuta* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Insufficienza multiorgano |
*L’insufficienza renale acuta con necrosi tubulare acuta, della quale dolore lombare, ematuria e proteinuria sono forti indicatori, può svilupparsi anche in assenza di grave compromissione epatica.
TrattamentoIl trattamento immediato è essenziale nella gestione del sovradosaggio di paracetamolo. Nonostante la mancanza di significativa e di precoce sintomatologia, il paziente deve essere trasferito urgentemente in ospedale per immediati controlli medici. I sintomi possono limitarsi a nausea o vomito e non riflettere quindi la gravità del sovradosaggio o il rischio di danno d’organo. Il trattamento deve avvenire in accordo alle linee guida stabilite; vedere la sezione sovradosaggio del British National Formulary (BNF). Si consideri la somministrazione di carbone attivo entro 1 ora dall’avvenuto sovradosaggio. La concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere misurata 4 ore dopo l’ingestione (le concentrazioni precedenti non sono affidabili). È possibile somministrare N-acetilcisteina entro massimo 24 ore dall’ingestione di paracetamolo, benché il massimo effetto protettivo sia ottenibile entro 8 ore dall’ingestione. L’efficacia dell’antidoto si riduce drasticamente dopo questo lasso di tempo. Se necessario, l’antidoto N-acetilcisteina deve essere somministrato al paziente per via endovenosa in conformità con il regime posologico stabilito. Se vomitare non è un problema, la metionina orale può essere un’alternativa adeguata in caso di trattamento lontano dall’ospedale. Il trattamento di pazienti che manifestano una grave disfunzione epatica oltre 24 ore dall’ingestione deve essere discussa con il centro antiveleni National Poisons Information Service (NPIS) o con il reparto epatobiliare.
Pseudoefedrina: A causa della natura di questo agente simpaticomimetico, il sovradosaggio porta a una stimolazione del sistema nervoso centrale. I sintomi sono irritabilità, irrequietezza, eccitazione, tremore, convulsioni, palpitazioni, ipertensione e difficoltà nella minzione. Gli effetti non sono correlati alla dose assunta a causa della sensibilità interindividuale alle proprietà simpaticomimetiche. I sintomi di un effetto simpatomimetico sono: Depressione del Sistema Nervoso Centrale (SNC); ad esempio sedazione, apnea, cianosi, coma. Stimolazione del SNC (più probabile nei bambini): ad esempio insonnia, allucinazioni, convulsioni, tremori. Oltre ai sintomi già citati come effetti indesiderati è possibile la comparsa anche dei seguenti sintomi: crisi ipertensiva, aritmie cardiache, debolezza e tensione muscolare, euforia, eccitazione, sete, dolore al torace, capogiri, tinnito, atassia, visione offuscata, ipotensione. In caso di un sovradosaggio molto grave, occorre intervenire per controllare le convulsioni; diazepam può essere utilizzato come anticonvulsivante e sedativo. Occorre adottare misure per sostenere la respirazione. I beta-bloccanti possono essere utilizzati per limitare i possibili effetti indesiderati come tachicardia, aritmia e ipokaliemia. Se necessario, si può tentare di rimuovere il farmaco eseguendo una lavanda gastrica. Per accelerare l’eliminazione di pseudoefedrina, può essere utilizzata la dialisi o la diuresi acida. Può essere necessaria la cateterizzazione della vescica.
TrattamentoDevono essere adottate le misure necessarie per mantenere e sostenere la respirazione e per controllare le convulsioni. Nel caso eseguire una lavanda gastrica. Può essere necessaria la cateterizzazione della vescica. Se lo si desidera, l’eliminazione della pseudoefedrina può essere accelerata dalla diuresi acida o dalla dialisi.
Difenidramina: In seguito al sovradosaggio negli adulti, i sintomi moderati sono stati associati a ingestione superiore a 300- 500 mg, mentre i sintomi gravi sono stati associati a dosi superiori a 1 g di difenidramina. I bambini possono essere maggiormente sensibili agli effetti di un sovradosaggio. I sintomi da lievi a moderati di un sovradosaggio possono consistere in sonnolenza, iperpiressia, effetti anticolinergici (midriasi, bocca secca e arrossamento), tachicardia, ipertensione, nausea e vomito. Un’intossicazione moderata può causare la comparsa di agitazione, confusione e allucinazioni. Un sovradosaggio con dosi più elevate e soprattutto nei bambini può causare la comparsa di sintomi di eccitazione del SNC tra cui insonnia, nervosismo, tremori e convulsioni epilettiformi. I sintomi gravi possono consistere in delirio, psicosi, attacchi epilettici, coma, ipotensione, intervallo QRS largo all’ECG e disritmie ventricolari, incluse torsioni di punta. Essi vengono in genere segnalati solo negli adulti in seguito a ingestione di grandi quantità. Rabdomiolisi e insufficienza renale possono raramente svilupparsi in pazienti con agitazione prolungata, coma o convulsioni. Possono verificarsi decessi in seguito a insufficienza respiratoria o a collasso circolatorio.
TrattamentoIl trattamento del sovradosaggio deve essere sintomatico e di supporto. Devono essere adottate misure per svuotare rapidamente lo stomaco (ad esempio una lavanda gastrica) e nei casi d’intossicazione acuta può essere utile la somministrazione di carbone attivo.
Le compresse per la notte contengono difenidramina, un antistaminico, e causano sonnolenza o sedazione. Possono causare anche capogiri, visione offuscata, disturbi psicomotori e cognitivi. Si tratta di effetti che possono seriamente compromettere la capacità del paziente di guidare autoveicoli e operare su macchinari. Non guidi o usi macchinari se queste manifestazioni la riguardano. Le compresse per il giorno non causano effetti noti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. A causa della presenza di pseudoefedrina, possono tuttavia manifestarsi in casi eccezionali capogiri o allucinazioni. Questa possibilità deve essere presa in considerazione da chiunque intenda mettersi alla guida di un autoveicolo.
Blister da 16 compresse rivestite
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